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COLPIRE IL PUBBLICO CON L’EMPATHY MAP

Tra le basi del marketing e della comunicazione vi è una regola: conoscere il proprio pubblico.

Età, zona geografica e professione sono soltanto alcuni degli aspetti che un’azienda dovrebbe conoscere del proprio target. Vi sono, infatti, caratteri molto più profondi che spingono ad empatizzare con un brand. 

Uno strumento molto efficace che consente di raccogliere quante più informazioni possibili sul pubblico è l’empathy map.

Questo strumento analizza in maniera molto ampia i possibili buyer personas sino a delinearne una precisa segmentazione.

 

Al contrario delle tecniche quantitative, fondate unicamente su dati scientifici, l’empathy map allinea in maniera approssimativa ma efficace il proprio lavoro al pubblico a cui sarà indirizzato.

Nel concreto, la mappa dell’empatia si basa sul vedere, ascoltare ed agire come farebbe il possibile consumatore.

È tutta questione di immedesimazione: cosa vorrebbe vedere il mio cliente? Cosa potrebbe pensare a riguardo? Come agirebbe di conseguenza?

Una volta sistemate queste informazioni all’interno di una vera e propria mappa, la visione complessiva permetterà di comprendere il proprio target in maniera più chiara.

 

La quarta ed ultima domanda che l’empathy map si pone riguarda aspetti inconsciamente e profondamente radicati nella mente del consumatore: quali preoccupazioni/piaceri proverà?, interrogativo che si traduce come la capacità di comprendere lo stato d’animo, gli stimoli ed i bisogni del destinatario del messaggio.

 

Largamente utilizzata nella UX Design, una mappa ben stilata durante il briefing del cliente, aiuta dunque a condurre l’analisi dell’utenza a cui il brand vorrà “parlare”, creando un legame solidamente empatico con esso.